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Cos'è la gioventù? Cosa significa essere giovani? Diventare adulti, invecchiare? (E diventare filosofi?) La «giovinezza» è uno stadio, un necessario momento di passaggio verso l'età adulta, o è piuttosto uno stato, un modo di essere, di vivere, che può attraversare vari momenti delle nostre esistenze? In un'epoca in cui una falsa gioventù sembra prolungarsi indefinitamente e la maturità viene il più possibile procrastinata, Leonardo Caffo affronta queste domande (e molte altre) con una profondità ben diversa. E lo fa in un originalissimo saggio narrativo, nel quale l'aneddoto autobiografico e la ricerca storico-filosofica convivono felicemente. La «leggerezza» e la facilità nel dialogo col lettore (che non può non riconoscersi, non riconoscere l'autenticità e al contempo l'universalità del racconto) spingono all'indagine, al rovello, alla curiosità intellettuale, al rapporto ininterrotto coi grandi pensatori del passato. Essere giovani , nei suoi cento capitoletti, è un libro atipico: se, come sostiene l'autore, «fare filosofia è pensare al senso della vita ma anche, a un certo punto, iniziare a vivere davvero», qui «fare filosofia» e «vivere davvero» sono strettamente uniti. E forse è questo il «talento» necessario, come cantava Jacques Brel, «per essere vecchi senza essere adulti».